Quarta edizione 2007 • segnalato prima categoria

Maschile femminile

Silvia Giuliani

Silvia Giuliani

Abito a Trento dove frequento il 5° anno del liceo classico Prati. Non pratico sport particolari e non suono strumenti, però amo molto la musica, soprattutto i gruppi rock inglesi degli anni ’60 – ’70. Mi piacciono moltissimo anche cantautori italiani come Giorgio Gaber e Paolo Conte. Leggo volentieri, mi piacciono Fielding e Orwell, il mio romanzo “di formazione” è stato Due di due di Andrea De Carlo ma il mio scrittore preferito rimane il grande umorista Achille Campanile.

IL RACCONTO

Fate silenzio! Avvicinatevi piano, per cortesia. Sono piccolo, sono piccolissimo, nessuno si è ancora accorto della mia presenza. Cosa sono? Non ne ho la minima idea. Credo di esistere da poco, tuttavia. Dove sono? Oh, un’altra bella domanda. Proprio non saprei. Però si sta comodi, qui. C’è un bel tepore, e poi questa luce fioca è l’ideale per rilassarsi.
Questa vita è una pacchia: quando ho fame, mi viene dato di che sfamarmi, quando ho sonno posso dormire in tranquillità e divento ogni giorno più grande e più forte. Avverto tuttavia la fastidiosa presenza di qualcuno, là, fuori da questo comodo giaciglio. Turbano di continuo il mio riposo, e sono in tanti. Mah, speriamo non si accorgano di me. Non so perché, ma ho il sospetto che più tardi arriverà quel momento, meglio sarà per tutti.
Ecco, è successo. Mi hanno scoperto. Avevo detto di fare piano, io. Chissà cosa accadrà adesso. Per il momento, tutti là fuori sembrano molto agitati, e io non capisco perché. La mia silenziosa presenza non può certo condizionare molto le loro vite, tant’è che finora tutto è andato liscio, non ho dato fastidio a nessuno. Valli a capire. Una domanda che si pongono di continuo è: “Sarà un maschio o una femmina?”. Credo parlino appunto di me. Appena scoperto/a, già mi tocca prendere decisioni del genere. Tra l’altro, che cosa sarebbero il maschio e la femmina? Mah, sarà meglio che lo scopra e propenda in fretta per uno dei due, o a quelli là fuori verrà senz’altro una crisi di nervi.
Continuo con le mie indagini. Credo che, alla fine, propenderò per il sesso maschile. Mi sembra proprio il migliore. Innanzi tutto, a quanto pare, i maschi sono in minoranza nel mondo là fuori, eppure hanno mantenuto il potere per secoli e secoli. Questo è indice di indubbia superiorità. E poi l’uomo è più forte, anche fisicamente. Più intelligente. Si occupa del controllo sulle cose e sulle persone. Gli uomini difendono le donne, non il contrario. Questi sono i fatti. Sarò senza dubbio un maschio.
Eh no, perbacco! È una presa in giro! Uno si costruisce qualche debole certezza, e quelli là fuori mirano soltanto a demolirla! Sapete cosa ho scoperto? Sono dentro ad una donna. Questo comodissimo giaciglio, è una donna a procurarmelo. Una donna provvede a nutrirmi, a farmi riposare, a creare le condizioni favorevoli al mio sviluppo fisiologico. Avete capito bene. Alla base della mia esistenza, c’è una donna. Non dev’essere riposante, per quella poverina. Le donne come lei sono senza dubbio creature forti, sia fisicamente che moralmente. Le migliori tra le creature. E quindi sarò una femmina. È certo.
Forse non è così certo. Le donne, là fuori, si lamentano non poco della loro condizione. La vita di una femmina è un susseguirsi di eventi terribili: sfoghi, spargimenti di sangue, trucchi, tacchi, tinte. Ad essere onesti, ignoro cosa mai sia tutto ciò, ma immagino non mi piacerebbe averci a che fare, in un prossimo futuro. Inoltre, pare che l’invecchiamento sia per loro più precoce che per gli uomini. Insomma, i problemi sono parecchi e considerevoli. Meglio optare per l’universo maschile.
Meglio di no. I maschi sono creature complicatissime. Mutano troppo, nel corso degli anni: il pelo comincia a cader loro dalla testa e a crescere in faccia. Non è bello. Inoltre, questa storia di essere forti e rassicuranti non mi sembra facile. Il cosiddetto “servizio militare” spaventa molto. Per quanto non sappia di cosa si tratti, viene descritto come un’esperienza temprante ma non troppo tranquilla. Meglio starsene comodi, in contemplazione.
Forse sono meglio le donne. L’uomo è così impulsivo, così pieno di istinti. Deve ancora liberarsi del tutto da gesti che lo tengono legato al mondo animale. Non si depila nemmeno. Però la donna… troppe fantasie, troppi dubbi, troppe frivolezze nella testa. A dire il vero, io delle donne conosco solo la pancia, in quanto ci vivo dentro. Della loro testa non so assolutamente nulla. Parlo per luoghi comuni. E come potrei fare altrimenti? Anche quelli là fuori commettono lo stesso errore! Non si rendono conto che, sulla base di ciò che dicono, io devo prendere un’importantissima decisione!
Io proprio non riesco a capire. Più ascolto i discorsi di quelli là fuori, meno comprendo la loro logica. A quanto pare, dopo anni e anni di evoluzione, di sacrifici, di lotte, di innovazione, i maschi e le femmine, cioè gli uomini e le donne, sono diventati esattamente uguali. Sì sì, avete capito bene, proprio uguali: stessi diritti, stessi doveri, stessi ruoli, stesse opportunità. Ogni differenza, almeno in teoria, è stata del tutto appianata. Queste due strane, stranissime creature, sono destinate a divenire una cosa sola. E dunque mi chiedo: perché dovrei arroventare quel piccolo cervello ancora in via di sviluppo che mi ritrovo, solo per riuscire a cogliere i pregi e i difetti dei maschi e delle femmine e poter quindi scegliere? Loro stessi sostengono di essere uguali! Io non capisco, io proprio non riesco a capire...
La mia ignoranza è grande, davvero sconfinata. Perdonatemi, ma rimane il fatto che non sono ancora nato! Tuttavia, qualche ragionamento elementare riesco a coglierlo anche io. Ascolto i discorsi da fuori, e sono giunto alla conclusione che nulla è più lontano dalla teoria della pratica effettiva. È vero, gli uomini e soprattutto le donne vorrebbero essere uguali: lo affermano di continuo, lo scrivono, protestano se qualcuno non è d’accordo. Eppure, non lo sono affatto. Posso garantire che il loro modo di riflettere, di percepire le cose, di dare peso alle situazioni rimane assolutamente differente. E loro, inconsapevolmente, ne sono consci. Per questo, credo, il mio futuro sesso è tanto importante. Oh, come sono soddisfatto/a di questa mia conclusione! Se solo capissi quale delle due opzioni è migliore...
Là fuori c’è un universo pieno di faccende strane e di ingiustizie. Le donne hanno una festa, gli uomini invece no. Non ho capito il perché. Forse che gli uomini non hanno diritto ad una giornata dedicata a loro? Se la meritano: il mondo è stato controllato dai maschi per secoli e secoli! Oddio, poteva riuscire meglio, a quel che intendo. Migliaia di anni trascorsi a massacrare, a conquistare, ad imporre. Forse, se avessero controllato tutto le donne, le cose sarebbero andate diversamente. Eppure, dicono anche che dietro ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna. Essendo i grandi uomini a fare la storia, in realtà tutto dipende dalle loro donne. Sono confuso/a.
Le cose non mi sono mai state chiare, ma ora cominciamo ad esagerare. Qui si attenta alla mia sanità mentale. L’ultima informazione che ho potuto raccogliere è stata: “Sarà un maschio o una femmina? Chissà. Attendiamo i responsi della natura”. La natura? E cosa sarebbe la natura? Probabilmente qualcosa di fortissimo e di terribile. Pare che nessuno sia mai riuscito a controllarla. Che cosa vuole la natura da me? Ho già abbastanza problemi e sono già abbastanza confuso/a a causa di questa complicatissima decisione, senza che la natura si metta in mezzo.
Ora finalmente ho capito. I miei problemi sono risolti: non devo più fare alcuna scelta. La natura si accolla ogni responsabilità. Non è bello? Il mio volere a proposito del sesso è del tutto superfluo. Ci penserà la natura a scegliere per me. Pare che la mia stessa esistenza sia frutto della natura! Che faccia il suo corso. Ne ha ben il dovere.
In un primo momento, mi sentivo impotente. Perbacco, non poter decidere del proprio futuro è terribile! Ascolto i discorsi dell’esterno e quello dei maschi e delle femmine è un argomento fondamentale! Poi, invece, un grande peso mi si è scrollato di dosso: era una scelta troppo complessa. Come si può propendere per un solo sesso? Nessuno dei due è superiore né inferiore all’altro. Essi si completano a vicenda. Ambedue sono fondamentali ed inutili allo stesso tempo. Cosa può un uomo senza una donna, e cosa una donna senza un uomo? Le differenti caratteristiche di questi due elementi vanno mantenute ed esaltate, perché è su di esse che si muovono il mondo, il cosmo, l’universo. Perciò, forse, la natura mi toglie un grave onere, nel decidere per me. Certo, a saperlo prima, non mi sarei fatto/a tanti problemi. Tuttavia, non ritengo di aver perduto inutilmente il mio tempo, né di aver precocemente sforzato il mio povero cervello. Adesso so cosa sono. Io sono la vita, il futuro e provengo dall’incontro di due corpi diversi, e di due pensieri differenti e complementari.